Arti visive

Speranza senza ossa

Frullano quaglie, dai cani braccate,

dagli arbusti della macchia ai filari

di vigna e uva: facce dal sole amate.

Suona il campanile e, si, le comari

affacciano e cagne senza ombra nate

sanno: lenti marciscono i denari

sporchi: droga: desiderio di morte.

Corruzione dei buoni vecchi amici.

E stanchi, i figli, della loro sorte.

Campano i custodi ciechi: i tecnici.

Voglio sangue a terra; la terra rossa.

Dove la ladra gracchia e ruba ogni

speranza che sì: vive; ma senza ossa.

I giovani – ora – nascondano i sogni.

Le figlie nutrano la terra viva.

Francesco Caiazzo

Studente di Storia, Università di Bologna, Pugliese.

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