Attualità,  Arti visive

Il mainstream fridakhaliano

L’arte: un genio creativo che produce ciò che dà testimonianza della sua presenza nel mondo.

Che sia soggettivamente un capolavoro o meno è qualcosa di pienamente soggettivo, ma siamo sicuri che la soggettività e l’oggettività non si facciano condizionare dalla moda del momento?

A questo proposito ho deciso di parlare di un concetto che mi sta molto a cuore: il “Mainstream” nel campo dell’arte.

Il grandissimo fenomeno del Mainstream ha toccato ogni settore e, aihmè, devo ammettere che anche l’arte è stata assoggettata da questo portando risultati sia positivi che negativi. Come esempio ho scelto una artista (ma potrei farne tantissimi) che mi sta particolarmente a cuore: Frida Khalo.

La domanda potrebbe sorgere spontanea: perché la scelta di questa artista? Frida è, a mio parere, l’artista più utilizzata come icona degli ultimi anni. Non vi è mai capitato di fare un giro su un mezzo pubblico, vedere una “tipetta generis”, far cadere l’occhio sul suo smartphone di ultima generazione e notare un volto dai lineamenti tipici del Messico con delle folte sopracciglia che si uniscono sulla fronte e dei capelli neri come la pece incorniciati da fiori colorati?

A me sì e sono sicura, caro lettore, che è stato lo stesso per te. Gli effetti positivi del fenomeno su questa artista sono sicuramente molti, ma il più lampante è la RIVALUTAZIONE. La bravura della Khalo è sempre vissuta all’ombra del marito Diego Rivera con cui lei stabilì un legame profondo. Questo è sicuramente uno dei tanti motivi per cui l’artista, nel nostro secolo pieno di social media su cui si sbandierano sentimenti struggenti accompagnati da canzoni malinconiche, ha trovato il suo posto nel mondo. Proprio quest’anno al Mudec (Museo delle Culture) di Milano è stata realizzata una mostra in suo onore che la rappresenta nella sua pienezza e nelle sue mille sfaccettature: dalla Friduccia (come la chiamava il padre) figlia della rivoluzione messicana alla donna più fragile del mondo travolta da un tram e che ha sofferto per i continui tradimenti del marito. La bravura della Khalo c‘è: che vogliate ammetterlo o meno. Dopo il suo grande incidente utilizza il surrealismo per poter esprimere la sua condizione di vita e lo fa con talmente tanto pathos da emozionare tutti i visitatori di questa splendida mostra (che consiglio a chiunque di visitare).

Ma arriviamo al nocciolo della questione: gli effetti del Mainstream sono solamente positivi? A malincuore devo ammettere che la risposta è negativa e per un semplicissimo motivo. Considerando la moda Frida Khalo, vi sono due schieramenti:

  • Chi apprezza Frida e grazie alla estrema pubblicità fatta sul suo conto si informa e la apprezza maggiormente
  • Chi inizia ad odiare una semplice artista ignara dell’esistenza dei social network in cui viene postata, rebloggata e condivisa.

Ora non so a quale dei due schieramenti voi apparteniate e non voglio fare giustizia. Infatti lo scopo dell’articolo è quello di dimostrare come il virale rende qualcosa o il centro delle nostre vite o lo scarto della nostra esistenza. L’unica cosa di cui son certa è che lei stessa non aveva alcuna intenzione di diventare una bambola Mattel venduta nei negozietti delle nostre città o essere l’icona di movimenti femministi che vogliono sconvolgere il sistema; lei si è comportata da Frida e ciò la rende unica.

Francesca Cavallo

Classe ‘99, originaria della Puglia, studentessa di Progettazione e Gestione dei sistemi turistici.

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