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Svegliam o sì

La Scienza di qualunque tipo da sempre ha bisogno di sperimentare; il modus operandi di ogni scienza impone la formulazione di un’ipotesi (che con solo formulazioni teoriche valide può diventare teoria), attuazione di prove e controprove su questa e se e solo se le prove sperimentali la confermano, l’ipotesi può finalmente uscire dallo stato di crisalide e diventare legge. Usare come sinonimi ipotesi e teoria è sbagliato (potrei ipotizzare che il giallo sia rosa, ma non teorizzarlo), mentre un peccato veniale è accomunare legge e teoria, che soprattutto in matematica sono considerate quasi allo stesso livello.

Preso così è un meccanismo abbastanza semplice: immaginiamo i primi uomini che ipotizzarono ad esempio: “L’acqua spegne il fuoco”. La prima volta magari fu per caso, ma poi volta per volta iniziarono a gettare acqua sulle fiamme e ogni volta la stessa evidenza: il fuoco si spegneva. È facile se l’ipotesi è confermata (ovviamente quante più prove sono effettuate più si è certi di ciò che si afferma), ma se l’ipotesi non lo è, allora non è confermata la tesi, magari a favore dell’antitesi dimostrata.

Ipotesi nel corso della storia umana sono state formulate a iosa, dalle più banali alle più rivoluzionarie, ma spesso il meccanismo apparentemente perfetto si è bloccato proprio nel momento in cui l’ipotesi doveva essere testata. Come mai? Perché fare questo danno alla Scienza? Chi vuole impedire che sia posta una regina di cuori affinché si completi la scala reale massima?

Anatomia, psicologia, astrologia – e chi ha da aggiungere aggiunga pure – sono state tutte drasticamente rallentate dalla nascita del Cristianesimo in poi. Quasi tutte sono state rese libere per un certo periodo in cui sono stati raggiunti risultati quantitativamente e qualitativamente pregevoli: paradossalmente durante le due guerre mondiali, in particolare la seconda. Purtroppo i test sulle varie ipotesi venivano svolte direttamente su uomini innocenti, colpevoli di possedere chissà quale peccato originale. Non si può però non riconoscere l’avanzare scientifico di quel periodo, che purtroppo si è ancora una volta visto imporre dei limiti a partire dagli anni ’60.

E quella volta cosa sarà successo? Nuova religione? Forse in parte la religione è ancora tra i mandanti, ma chi si rifiuta di essere riconosciuto sotto la sua bandiera si dichiara sostenitore dell’Etica. Essa varia da persona a persona, ma comunemente i molti affermano che non è giusto effettuare esperimenti. Stavolta a pagare dazio è stata soprattutto l’anatomia e allargando il concetto la medicina in generale che altro non è che l’unione di molte scienze diverse. È stato reso non giusto sperimentare sugli uomini e ciò può anche essere giusto (non ci dilungheremo perché parlare di etica in questo modo può essere fin troppo complicato) e così si è ripiegato su altre specie animali con risultati alle volte confortanti, ma altre fin troppo incerti. Un altro triste giorno però si è svegliato qualcun altro che ha ritenuto poco consono sperimentare sugli animali e qualcun altro ha imbracciato con lui una guerra alla Scienza che ancora continua.

La Scienza e i suoi uomini non sono fatti per combattere questa guerra, hanno provato ad affrontarla usando le parole e la ragione, ma non c’è stata storia: molti sono caduti privati dei loro animali da laboratorio.

La Scienza non ha fretta, sa che se qualcuno la serve sarà ripagato, ma ultimamente ai suoi servi è reso difficile anche servire. Non piangeremo ora forse, noi no, domani piangeranno altri, ma dopodomani piangeranno altri ancora (di gioia).

 

Candita Giuseppe

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