Territorio

Il “padre” che offre Mojito, droghe e calcio balilla ai “figli” di Caiazzo Francesco

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La realtà dei piccoli paesi di provincia può essere problematica. La realtà di cui vi raccontiamo oggi è quella di San Marzano di San Giuseppe.

Uno dei tre paesi pugliesi di origini albanesi, un paese conosciuto per la tradizione legata al vino, per la presenza di un’importante banca, per la festa patronale e sicuramente per tutto ciò di buono che questa terra e questa cultura hanno da offrirci; ma oggi vi racconterò di ciò che è meno conosciuto.

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Cultura? No! un caffè, grazie. di Muri Roberta

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Credere nei valori della cultura non è sufficiente. E’ necessario che questi prendano forma e si concretizzino attraverso delle proposte, promosse da enti pubblici e privati a vantaggio del territorio.

Perciò è bene distinguere, per non generalizzare, tra quei Paesi in cui non vi sono alternative ai sistemi di pensiero attuali, positivi o negativi che siano (Francesco Caiazzo ne parla qui) e quelli in cui, invece, le alternative sono presenti, perché proposte. Dopo anni di inerzia, si può ritenere Latiano un Paese “intraprendente”, che cerca di tracciare per i suoi giovani un nuovo solco, che sia fatto di informazione, cultura, proponimento.

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Il Med Festival rimane un evento culturale straordinario di Caiazzo Francesco

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Ormai da sette anni si svolge a San Marzano di San Giuseppe (TA) il Med Festival. Infatti l’11 e il 12 Agosto scorso il paese ionico ha ospitato la manifestazione organizzata dalla Pro Loco Marciana. Le serate sono state animate da itinerari musicali, artistici, enogastronomici e soprattutto dalla tanta gente che ha partecipato. In particolare gli organizzatori hanno voluto interpretare le serate attraverso un unico tema: il gioco.

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E la cicala torna a cantare: i giovani migranti italiani di Gatto Davide

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È noto, ci sono zone di questo nostro mondo totalitario – liberista, consumista, tecnocratico e retoricamente (ma solo retoricamente) democratico – che scivolano sempre più lontano dal centro, diventano sempre più marginali, salvo essere recuperate stagionalmente come “riserve” quasi esotiche per turisti provenienti dal “centro”.

È il caso – per riflettere su un ambito ristretto ma altamente significativo – di molte realtà del nostro Sud.

Tutto sembra congiurare contro queste aree del nostro Paese, costrette oggi a dare in pasto al turismo di massa i loro talenti paesaggistici, enogastronomici e storico-culturali così come in passato (?) hanno dovuto fare con una industria nazionale priva di scrupoli.

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Chi emigra e poi ritorna… Il rapporto con gli amministratori e la comunità di Caiazzo Francesco e Muri Roberta

img-20161203-wa0004In un mondo in cui la velocità è un valore, anche l’accessibilità alle conoscenze è notevolmente aumentata e con essa la possibilità fisica di emigrare, vivere nuove esperienze e, rapidamente, tornare nei territori d’origine. L’accessibilità quasi istantanea, la facilità di spostamento, la condivisibilità illimitata sono condizioni favorevoli che dovremmo sfruttare per mettere le nostre esperienze – idee, nuove tecniche, in generale culture – a servizio della comunità.

Chi emigra e poi ritorna – sempre più giovani, quindi per semplicità parleremo di loro – ha la possibilità di trasmettere ciò che ha imparato, ma affinché ciò avvenga occorre pensare alla modalità con cui realizzare questo delicato “passaggio” culturale.

La difficoltà proviene dal comporre un progetto in cui convergano le energie di tutti i partecipanti: i giovani, gli amministratori e la comunità.

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Shën Marcani e Shën Xhësepëtit – San Marzano di San Giuseppe di Caiazzo Francesco

SkanderbergSan Marzano di San Giuseppe è un paese della provincia tarantina, la cui comunità è formata da poco meno di dieci mila abitanti.  La fondazione del Katundi (paese) è dovuta, probabilmente, alla morte di Giorgio Castriota Scanderbeg, principe di Krujia, al quale il re di Napoli Alfonso I d’Aragona si rivolse per combattere le rivolte dei baroni. Infatti dopo il 1468, anno della morte dell’atleta di Cristo, ebbe inizia la grande emigrazione degli albanesi che, fuggendo dagli invasori turchi, trovarono riparo nell’Italia meridionale.

Fu, però, solamente nel 1530 che ebbe luogo l’unificazione del territorio sotto il possesso di Demetrio Capuzzimati, Capitano di origine albanese: nasceva il Feudo San Marzano.

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Oltre il turismo, oltre la svendita dei gioielli di famiglia al Monte di Pietà di Gatto Davide

Nuova agricoltura

Si sa, l’Italia corre a (almeno) due velocità: l’Italia del Nord – per semplificare – che sotto la spinta della sua tempestiva industrializzazione è ora ben assestata sul fronte agonistico dell’economia digitale, e l’Italia del Sud che arranca tra post-feudalesimo agricolo, colonialismo industriale e turismo.

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Occasioni – Presentazione fanzine e dibattito

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Abbiamo creato una fanzine. Contiene una selezione degli articoli comparsi su Clizia dalla sua nascita. È autoprodotta e perciò fortemente voluta dal collettivo.

Quando abbiamo dato il via al progetto di Clizia, mai avremmo immaginato una fanzine. L’idea era quella di un blog culturale, che sarebbe stato presente su ogni piattaforma social.

Tuttavia abbiamo realizzato che non basta. È necessario anche essere presenti fisicamente sul territorio. E la fanzine è un piccolo passo che si muove in questa direzione.

La presenteremo il 5 gennaio alle ore 18 presso il Centro Didattico Culturale “I Care” a S. Marzano di S.G..
Accorrete numerosi.

Non sarà qualcosa di noioso, ma di partecipato. 💯