Attualità

Perché gli immigrati sì e gli Italiani no? di Caiazzo Francesco

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Due giorni dopo il terremoto che ha devastato il Centro Italia e che ha provocato 292 vittime ho preso la macchina e mi sono recato a Campomarino, località balneare di Maruggio (TA). Qui il 26 Agosto si è svolta la prima serata di un Festival, Qcine, che unisce il cinema al cibo, organizzato da Bunker Lab col patrocinio del comune di Maruggio. In pratica vi è la visione di un film in cui compare un piatto che dopo è cucinato e proposto agli spettatori. In particolare il piatto cucinato era un dolce libanese, il Baklavà assieme alla bevanda del benessere, il Karkadè. Prima della visione del film però il palco del Festival ha avuto come protagonisti i ragazzi degli SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che hanno raccontato un po’ le loro storie aiutati da un mediatore linguistico.

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Lettera a quel topo da tastiera che genera odio di Muri Roberta

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Caro topo da tastiera,

Come stai? Cosa hai ancora da dire dopo il terremoto? Hai dato sfogo a tutti i tuoi pensieri?

Sai, in questi giorni, spesso ti ho letto. Hai scritto che sarebbe opportuno che gli immigrati vivano nelle tendopoli e i terremotati negli alberghi. Allora ho riso, ho pensato al perché scrivessi scemenze simili. Una scemenza, sì, perché le tendopoli sono l’unico luogo in cui un terremotato può vivere, fatta eccezione per quelle strutture costruite secondo criteri antisismici. Un terremotato non può vivere in hotel, se soggetto a crollo (Hotel Roma Docet).

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Informazione e referendum: la parola a Violante e Quagliariello di Muri Roberta

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In un mondo interconnesso in cui l’accesso all’informazione è diventato più facile e immediato grazie alla pluralità di strumenti che il web ci offre, si registra, allo stesso tempo, soprattutto fra i giovani, sempre più disinformazione. Quest’ultima, inevitabilmente, sfocia in prese di posizioni superficiali, poiché frutto di slogan spiattellati alla collettività e fatti propri e non di profonde analisi individuali sulla materia.  

Noi di Clizia crediamo nell’informazione perché informare vuol dire stimolare e potenziare la capacità critica di ognuno. E’ questo il motivo per cui abbiamo deciso di parlare dell’evento politico italiano più importante dell’anno: il referendum costituzionale. Ovviamente senza prendere posizioni, ma limitandoci a un report di una conferenza sulle ragioni del Sì e del No, avutasi a Vicenza al polo universitario di Viale Margherita il 14 novembre.

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Ho bisogno di lentezza, e la colpa è mia perché l’ho capito. di Caiazzo Francesco

Suona la sveglia: 7:00, suoneria Creamy – predefinita – non è necessario io scelga.

Giovanni, Joseph, Maria sono i clochard, in realtà sono i senzatetto. No, in realtà sono delle persone. Ho sbagliato tutto: sono Giovanni, Joseph, Maria. Sono io. Aspetto un attimo, cambio la sveglia: 7:00, suoneria Bugle – l’ho scelta io, Francesco, è necessario io scelga. Dobbiamo affrontare la realtà, non può scivolar via.

Questa notte Giovanni, Joseph, Maria hanno dormito sotto un porticato, forse davanti un negozio, camminavo troppo velocemente mentre tornavo a casa ascoltando la musica nelle cuffie, non ricordo davanti cosa dormissero. Però li ho visti, loro erano dei clochard. Ora nella mia testa sono Giovanni, Joseph, Maria.

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Il mondo in una camicia a quadretti di Caiazzo Francesco

the-sartorialist-camicia-a-quadretti-per-uomo-primavera-estate-2014L’ordine è una disposizione la cui proiezione si muove dall’interno (la mente) verso l’esterno (il mondo) e che ci accompagna per tutta la vita o quantomeno dal momento in cui prendiamo coscienza della realtà esterna. Forse, la nostra personale propensione a creare e riprodurre un ordine è l’altro aspetto del funzionamento della nostra mente: classificare le cose, differenziarle e, per alcuni sociologi, interpretare e assegnare loro un’etichetta. Nel senso: se per conoscere ho bisogno di elaborare delle classifiche, allora, probabilmente, sentirò la necessità di interiorizzare prima ed esteriorizzare poi uno stato delle cose che agevoli questo processo conoscitivo.

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Speranza senza ossa di Caiazzo Francesco

San Marzano Speranza senza ossa

Frullano quaglie, dai cani braccate,

dagli arbusti della macchia ai filari

di vigna e uva: facce dal sole amate.

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Gli Alberi della speranza di Muri Emanuela

flavio-leone-4753Un elenco interminabile di nomi è stato il risultato della ricerca che il 23 maggio 2017 ho cominciato a fare: un elenco di nomi di vittime di mafia. La parola chiave della ricerca coincide con un nome: Emanuele Basile. Siamo nel maggio 1980 ed è da lì che tutto ha inizio.

Non importava l’età, aveva solo 30 anni, non importava il fatto che avesse in braccio la figlia di 4 anni, i tempi erano maturi e con violenza bisognava agire. Fin dove si era spinto il capitano Basile? Aveva indagato, aveva fatto il suo dovere ed era giunto lì, lì dove non poteva né doveva sapere.

Allora la mafia ebbe paura e uccise. Si tratta di una storia che si è ripetuta tante, troppe volte: nel 1983 morì il giudice Rocco Chinnici, nel 1985 toccò al commissario Ninni Cassarà, sino a giungere al 1992. Il sangue coprì quella “terra bellissima e disgraziata”. Finalmente, però, si ebbe consapevolezza, si cominciò a parlare di “mafia”, un termine tanto odiato, criticato e che secondo alcuni “sporcava” il buon nome della Sicilia. In realtà era utilizzato da chi, siciliano come era, lottava per quella terra, per renderla libera.

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Quando lo schermo del televisore diventa nero di Muri Roberta

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Chiedermi il perché delle cose mi fa stare bene. Affiancare il perché al come mi rende consapevole.

Tra le tante domande che mi pongo, trova spazio quella relativa alla televisione: è un buon prodotto, è educativa?
Ci penso quando sono di fronte al teleschermo. Rifletto tra me e me: voglio capire se abbia senso rimanere lì o sia più utile fare “altro”. La risposta non tarda ad arrivare: lo schermo della tv diventa nero, che si tratti di un talk show o di un reality show. Nonostante siano contenuti televisivi con obiettivi diversi, la mia mente li cataloga ormai allo stesso modo.

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Oltre il turismo, oltre la svendita dei gioielli di famiglia al Monte di Pietà di Gatto Davide

Nuova agricoltura

Si sa, l’Italia corre a (almeno) due velocità: l’Italia del Nord – per semplificare – che sotto la spinta della sua tempestiva industrializzazione è ora ben assestata sul fronte agonistico dell’economia digitale, e l’Italia del Sud che arranca tra post-feudalesimo agricolo, colonialismo industriale e turismo.

Se anche volessimo cedere per una volta all’immaginario ideologicamente indotto della gara e degli atleti in lizza (territori avanzati e arretrati, i primi e gli ultimi: il linguaggio dice tutto), dobbiamo comunque riconoscere che la competizione non si è svolta e non si svolge all’insegna dei valori decoubertiniani: prima del via e persino nel vivo della corsa e a bordo pista gli Abebe Bikila affamati e a piedi scalzi sono stati ostacolati in mille modi, niente arene avveniristiche in cui allenarsi per loro, nessun ambiente assistito in cui coltivare e spremere a fondo le loro potenzialità, tutt’al più la proposta allettante di fare da lepre al campione predestinato.

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Vaccini: informazioni e chiarimenti di Leone Giorgia

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Sempre più spesso sentiamo parlare di questioni riguardanti l’utilità o, al contrario, l’inutilità dei cosiddetti “vaccini”. Partendo dal fatto che la medicina è in continuo progresso, facciamo chiaro il punto della situazione.

Innanzitutto, cos’è un vaccino?

Seguendo la dicitura da manuale, è un preparato di natura biologica caratterizzato da un elevato potere antigeno, che, a contatto con il sistema immunitario, provoca delle modificazioni umorali e tissutali nell’organismo, sviluppando un’immunità attiva, ovvero gli anticorpi, che sono di ben cinque tipi differenti.

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Adolescenza: istruzioni per l’uso di Leone Federica

L’adolescenza è il periodo di cambiamento psicologico e sociale tra l’infanzia e l’età adulta, interessa la fascia 11-18 anni, ora estesa fino ai 25 anni. Convenzionalmente l’adolescenza ha sempre suggerito le metafore della tempesta, della crisi e della rottura, in concomitanza con lo sviluppo fisico e biologico, conosciuto come pubertà, attraverso il quale il corpo del fanciullo perviene alla maturità riproduttiva.

Secondo la teoria psicosociale dello sviluppo di Erikson, la vita è composta da una serie dei periodi critici dello sviluppo, chiamati stadi, che implicano un conflitto antinomico da affrontare e risolvere; ogni conflitto prevede una crisi che necessariamente deve essere superata per procedere nello sviluppo.

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